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Spray difesa personale: quali sono le differenze tra quello legale e quello fatto in casa?

Quella del fai-da-te è una pratica molto diffusa al giorno d’oggi in grado di suscitare l’interesse e la curiosità di un numero sempre più cospicuo di individui. Molto spesso ci si cimenta nel bricolage e si scopre magari di essere dei discreti artigiani; oppure nel giardinaggio, con i giardini delle nostre case che si arricchiscono di ornamenti floreali. Tuttavia, questa abitudine del far da sé talvolta tende a sconfinare laddove sono invece necessarie conoscenze e competenze adeguate, ovviamente non alla portata di tutti. E questo fenomeno riguarda oggi anche il nostro settore, perché se da una parte è vero che cresce la consapevolezza dell’utilità degli spray urticanti legali, contestualmente sono in molti a credere che uno strumento di difesa personale di tale portata possa benissimo essere prodotto in maniera autonoma con la convinzione di ottenere gli stessi risultati.

Bene, l’idea di poter produrre a casa propria un siffatto articolo è del tutto errata nonché estremamente pericolosa. Alcuni pensano infatti che sia sufficiente trovare solo gli ingredienti giusti e il gioco è fatto. Ci si mette alla ricerca di un po’ di pepe di Cayenna, di peperoncino in polvere e di un po’ di pepe nero, dopo di che si mescola il tutto e si constata il grado di piccantezza. Per raggiungere poi lo stesso livello di irritazione di quello legale, si pensa bene di aggiungervi del succo di limone e una buona dose di candeggina, una sostanza non proprio innocua vista la sua elevata tossicità.

La pratica errata di produrre in casa lo spray peperoncino
 

Solo questo è sufficiente a giustificare il perché questa pratica tanto semplice quanto dannosa dovrebbe essere assolutamente vietata. Gli spray al peperoncino sono considerati legali solo se conformi ai parametri tecnici previsti dal D.M. n° 103 del maggio 2011, in caso contrario avremmo a che fare con una vera e propria arma, le cui tragiche conseguenze rischiamo di non conoscerle. In primis, sappiamo che le bombolette legali contengono una miscela non superiore ai 20 ml e che il principio attivo, a base di Oleoresin Capsicum (sostanza derivata dal peperoncino di Cayenna), non deve essere superiore al 10%, con una concentrazione massima pari al 2,5%.

Dicevamo prima dell’uso delle sostanze chimiche come la candeggina nella preparazione domestica: ASSOLUTAMENTE VIETATO! Uno dei parametri di legalità previsti dal decreto è proprio quello che stabilisce che la miscela non deve in alcun modo contenere sostanze nocive, infiammabili o tossiche. Chi ignora questi parametri dimostra di non sapere che un prodotto non conforme alla legge e non acquistato da rivenditori autorizzati e affidabili come sprayantiaggressione.it, può causare danni permanenti e irreversibili all’aggressore.

Altro aspetto di fondamentale importanza di cui pochi sono a conoscenza, è che la detenzione di uno spray non legale si configura come un reato penale a tutti gli effetti, perseguibile, e pertanto punibile a norma di legge. E questo vale non solo nel caso in cui la bomboletta viene prodotta in casa propria, ma anche quando acquistiamo prodotti di dubbia provenienza e quindi non conformi alle normative vigenti in materia di legalità e sicurezza.

Infine, all’aspetto legale se ne aggiunge un altro, quello pratico. E sì perché una bomboletta spray fatta in casa non garantisce la stessa efficacia di una regolare, sia in termini di qualità del getto, sia in quelli della distanza che essa è in grado di raggiungere.

 

Alessandro Farucci