La violenza femminile è un fenomeno in grado di manifestarsi in diverse forme e spesso difficilmente preventivabile. Certo, è aumentata la consapevolezza del pericolo tra le donne, così come aumenta il numero di quelle che ricorrono all’uso dello spray peperoncino o ai corsi di autodifesa. Talvolta, però, può accadere che siano le stesse donne a innescare atti di violenza in maniera del tutto inconsapevole.
Secondo uno studio italiano pubblicato sulla rivista Aggressive Behavior condotto da Luca Andrighetto – docente di psicologia sociale all’Università di Genova – e Alessandro Gabbiadini e Paolo Riva – ricercatori di psicologia sociale all’Università Milano-Bicocca – i pericoli potrebbero arrivare dai siti di incontri. Creando una finta piattaforma di incontri online, dove partner fittizi rifiutavano richieste di interesse reali grazie ad un algoritmo automatico, gli studiosi hanno scoperto che i partecipanti maschi “rifiutati” mostravano un aumento sostanziale delle tendenze aggressive, sia verso le finte partner che nei confronti del sesso femminile in generale, arrivando addirittura ad approvare tendenze che giustificano atti sessuali verso il gentilsesso.
Diametralmente opposto il comportamento delle donne respinte, che non mostravano comportamenti aggressivi significativi. In altri, termini, lo studio italiano ha ampiamente dimostrato come il rifiuto sentimentale sulle App di incontri, sempre più scaricate dagli utenti, potrebbe essere l’anticamera di una violenza verbale e fisica sulle donne, specie in una società interconnessa e virtuale come quella contemporanea.
Fermo restando l’importanza di imparare a difendersi anche da sole, o con l’ausilio dello spray urticante o adottando tecniche di arte marziale, rimane fondamentale prestare attenzione alle condizioni in cui avvengono gli incontri nati sul web: scegliere un luogo affollato o decidere di incontrarsi durante le ore diurne, ad esempio, rappresentano semplici ma valide regole da seguire.
Alessandro Farucci